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La pagliuzza nell’occhio del prossimo e la trave nel proprio
(Matteo 7:3-5)


Il 29 dicembre 2023 il Sudafrica ha presentato alla Corte internazionale di giustizia un ricorso che avvia un procedimento legale contro Israele, sostenendo che lo stato ebraico unica democrazia della regione stia commettendo un genocidio nei confronti degli abitanti di Gaza nella sua risposta militare in seguito all’attacco del 7 Ottobre scorso.


A far data proprio dal 7 Ottobre Hamas ha scatenato un conflitto contro Israele, compiendo atti di violenza estrema, tra cui omicidi, torture, stupri e mutilazioni su oltre 1.200 cittadini israeliani. In aggiunta, hanno preso in ostaggio 240 persone, inclusi neonati, anziani e malati. Queste azioni atroci di Hamas costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale umanitario. Il trattamento brutale inflitto agli ostaggi, che sono continuamente torturati e a cui viene negato l’accesso del personale del CICR è inaccettabile. Riporto gli articoli che ho citato in un precedente articolo:

Convenzioni di Ginevra del 1949: Convenzione I: Articoli 13 e 14
Convenzione II: Articoli 13 e 14
Convenzione III: Articolo 13
Convenzione IV: Articoli 34 e 147
Protocollo addizionale I del 1977 alle Convenzioni di Ginevra:
Articolo 75(2)(c): Proibizione di prender parte all’atto di prendere ostaggi.
Protocollo addizionale II del 1977 alle Convenzioni di Ginevra:
Articolo 4(2)(d): Proibizione di prender parte all’atto di prendere ostaggi.

L’intera vicenda se non fosse vera sarebbe semplicemente grottesca ed oltremodo ridicola.
Il termine “genocidio” è stato coniato da Raphael Lemkin, un avvocato e studioso polacco di origine ebraica. Lemkin ha sviluppato e introdotto il concetto di genocidio durante la seconda guerra mondiale e ha continuato a promuoverlo dopo la guerra. Il termine è stato usato per la prima volta nel suo libro “Axis Rule in Occupied Europe: Laws of Occupation, Analysis of Government, Proposals for Redress” pubblicato nel 1944. In questo lavoro, Lemkin ha definito il genocidio come l’intenzionale distruzione di gruppi nazionali, etnici, razziali o religiosi. La sua influenza ha contribuito al riconoscimento del genocidio come reato ai sensi del diritto internazionale. Successivamente, il termine è stato incorporato nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio adottata dalle Nazioni Unite nel 1948.

Facendo le dovute considerazioni logiche e’ Hamas che ha dimostrato chiaramente di perseguire un progetto  di distruzione di un gruppo nazionale, etnico e religioso attuato con mezzi non convenzionali ossia ha iniziato un progetto di genocidio a tutti gli effetti. Per esperienza personale  so quanto per gli israeliani siano importanti i valori di attaccamento alla vita in tutte le sue forme e quindi non posso fare a meno di notare come il Sudafrica stia in pratica rivoltando la classica frittata nella padella. Faccio inoltre presente che Hamas ha attuato una precisa strategia ossia quella di mischiare i suoi miliziani all’interno della popolazione civile in modo da far colpire di proposito moschee,ospedali e altre strutture civili nel tentativo di passare per aggredito e non di aggressore.

Israele secondo le leggi di guerra ha il diritto all’autodifesa e non e’ da criticare se lo fa in maniera efficiente in quanto l’uso massiccio della forza militare non costituisce di per se un atto di genocidio assunto legale ampiamente riconosciuto dalla Corte internazionale di giustizia in altre dispute di diritto internazionale umanitario. Ricordo inoltre  gli sforzi costanti e continui di Israele per facilitare gli aiuti umanitari e le misure per ridurre al minimo le vittime civili ogni volta che ci sono attacchi vi sono avvertimenti pubblici che aumentano il rischio per le truppe impegnate in combattimento. Per ultima cosa ma non meno importante i prigionieri feriti di Hamas vengono curati negli ospedali Israeliani. L’unica cosa sensata da fare sarebbe isolare e condannare Hamas a livello internazionale  e capire il dramma dei parenti degli ostaggi che vivono ore di angoscia terribile ed inaccettabile nell’attesa a volte vana di riabbracciare i propri cari. 

 Massimiliano DI MASSIMO  consigliere qualificato DIU per i conflitti armati

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