Di cosa parliamo quando parliamo di “futuro”?


Quando l’età avanza, mentre la vita scorre veloce e l’anziano della famiglia, improvvisamente, stai diventando tu, ecco che pensieri, che non avresti mai creduto, potessero sfiorarti, prendono il sopravvento.

In realtà non ti sembra vero che la tua mente possa partorire pensieri di morte e post mortem! Eppure sì, senza che tu lo voglia, basta una ricorrenza , una musica, un anniversario dei tuoi cari , che non ci sono più, e la mente vaga in quell’ Ade che ti era sconosciuto.

Mentre a vent’anni era tutto un divenire, un progetto, un rimandare, adesso non concepisci più un “poi”. Poi, dopo, in seguito, sono avverbi che non usi più e non vorresti sentire usare. Vedremo, faremo, tempi verbali superati.

Oggi, al momento, ora, sono diventati i tuoi amici più intimi, speciali.

“La Vita è adesso ” non è uno slogan pubblicitario, ma il tuo mantra!

Chi ti conosce bene sa che sei stata sempre energica, vulcanica, eclettica e non si meraviglia se, nella stessa settimana, lavori 10 ore al giorno, giochi a tennis, studi inglese e pianoforte, dipingi, danzi e fai pilates, vorresti iscriverti ad un corso di arabo, studiare il sax e l’arpa!

Ma solo tu e chi ti dorme a fianco sapete che c’è molto di più di una grande energia.

C’è che la vita la senti preziosa, percepisci che ti vuole sfuggire di mano e per questo la tieni stretta. Cominci a sistemare le cose, rifinisci un muro che si sgretola, pianti alberi da frutto, curi i particolari, per lasciare ” tutto sistemato”.

Fai bilanci, conti e divisioni e ti ritrovi ad articolare frasi, dapprima impensabili: ” Poiché non sono eterna….per il futuro dei miei figli….quando non ci sarò più…”

Ma com’è possibile che proprio io, che respiro, guardo il mondo, amo la vita come nei miei vent’anni, abbia potuto concepire e verbalizzare simili pensieri?

E il colmo lo raggiungi quando decidi che devi scrivere il testamento. È giusto, ti dici, scripta manent, ma quando è il momento di quello spirituale la mano trema, il cuore fa le bizze.

Io, quell’eterna ragazza che si meraviglia quando in palestra le danno del lei, che allo specchio non vede rughe, ma solo segni d’espressione, io, non posso immaginare che un giorno non ci sarò più. 

Non posso concepire il distacco dai miei figli, non poterli più osservare, proteggerli, abbracciarli. E allora, il mio testamento spirituale sarà: ” Lasciate che la vita vi travolga, che i progetti si avverino o si sgretolino, che i viaggi siano cammini lieti o percorsi impervi, ma soprattutto concedetevi di amare e di dimostrare il vostro amore, ogni giorno”.


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