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Gli “amici” si vedono nel momento del dolore?


Desidero sfatare un luogo comune: “Gli amici si vedono nel momento del dolore”.

In molti risponderebbero subito: “Ma certo, è logico. I veri amici ti stanno vicino nel dolore, nella tristezza”. E invece io penso che non sia così. Io sostengo che i veri amici si vedono nella gioia. 

Per “gioia” non intendo salire sul carro del vincitore, condividere ricchezze e amenità, ma empatizzare con quella gioia pura, quelle gratificazioni che assicurano attimi di felicità, sorrisi smaglianti che bloccano il viso, come se ti fossi sottoposta al botulino!

Come quando scopri che quel borgo marinaro, che hai scelto col cuore, è sede di un tramonto col sole dentro il mare. Appena ne prendi atto cominci ad esultare come nei tuoi dieci anni, all’arrivo della casa di Barbie. 

Quella gioia che nasce da un amore corrisposto, da figli amorevoli, dai loro successi, dalla nascita del tuo nipotino.

Ecco, quella gioia del cuore che ti fa amare la vita, il mondo, gli esseri umani tutti e le situazioni più insopportabili. 

Quando la vita ti offre questa gioia, per un progetto realizzato, un successo personale o di squadra, una piccola o grande gratificazione, tu la comunichi alle persone più care, perché condividere è la vera ricchezza.

Pensi di trasmettere la tua gioia e di riceverne, eppure qualcuno nicchia, non riconosce i tuoi meriti, prova rabbia, invidia, delusione perché non ha saputo fare altrettanto.

Gli amici non riescono a gioire insieme a te, qualcuno si allontana.

Non è facile essere vicini nella gioia, il pietismo è più semplice, confortare il debole rende forti, la miseria umana altrui fa dimenticare la propria.

Gioire per l’altro è da persone equilibrate, sicure, con autostima.

Ma si può migliorare. 

L’invidia può diventare sana se i successi degli altri vengono visti come moniti, spunti, progetti.

Abituarsi a lodare chi consegue buoni risultati, sviluppa il concetto di meritocrazia e getta le basi per potenziare studi, sacrifici, gavetta.

Infine il vero segreto è rispettare l’altro, sminuirne il valore non aumenta il tuo.