El Sapo (Venezuela), una suggestione acquosa


Oltre 3 milioni di ettari di boschi e acqua dove spuntano nunerosi  “tepuyes”, caratteristici altopiani rocciosi risalenti circa 2.000 milioni di anni fa, formano il Parco Nazionale di Canaima (Venezuela) dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1994.

L’arrivo con il piccolo aereo, dopo aver sorvolato per diverso tempo immense distese di boschi e fiumi, è emozionante.  Il viaggio volge al termine nel mentre si sorvola la più alta cascata del mondo, il “Salto Angel”.

Ancora pochi minuti e solo dopo essermi dilettato a pilotare il piccolo aereo, si atterra nel piccolissimo aeroporto di Canaima.

Ancora  negli occhi l’immagine nitida di un anfiteatro di cascate viste dall’alto, inebriato da profumi deliziosi e distratto dalle tante specie di volatili dai mille colori, in pochi passi mi ritrovo in un suggestiva quanto graziosa struttura ricettiva, perfettamente integrata in un ambiente naturale, dove trascorrerò alcuni giorni.

Qualche tempo per una rinfrescatina, un ottimo pranzo e quindi si parte immediatamente alla scoperta di quello che è definita una delle meraviglie della creazione.  Canaima è un luogo dove gli scenari naturali sono percorsi da spettacolari fiumi che interrompono il loro percorso formando meravigliose cascate.

Un primo sguardo, richiamato dal rumore dell’acqua, per vedere dal basso ciò che avevo ammirato in volo: un anfiteatro di acqua spumeggiante che lascia senza respiro.  Una sosta silenziosa per cercare di carpire ed immagazzinare tutti i rumori della natura prima di avviarmi, percorrendo un piccolo sentiero in direzione della cascata “El Sapo”.

Una trentina di minuti di passeggiata, attraversando boschi rigogliosi e di un verde vivo, e sono di fronte a questa meravigliosa cascata, “El Sapo”.

Emozionante, quanto unico, il passare dietro la massa d’acqua che in un frastuono incredibile ed una intensità crescente ti riempie di adrenalina pura dantoti la forza di andare avanti e passare al lato opposto della cascata.

Ho trascorso delle ore ad ammirare il paesaggio da ogni angolazione rimanendone ammagliato e rapito.  La mia guida mi sollecita la ripartenza, bisogna tornare alla base, cenare e prepararsi per il giorno successivo per arrivare sin sotto il mitico Salto Angel.

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