

AOSTA – “E’ diventata, ormai, una questione di pura sopravvivenza”, chiarisce Filippo Gérard presidente dell’ADAVA, l’Associazione Albergatori Valdostani che ha le mani legate.
“Al momento – riprende Gérard – non abbiamo la minima idea di come muoverci. Dal governo centrale non arrivano le informazioni che attendiamo. Ma, per gli albergatori la ripresa dell’attività è fondamentale. Parliamo di pura sopravvivenza”, sottolinea.
Anticipa la decisione di presentare una proposta al presidente della Regione Renzo Testolin: “Si tratta di un protocollo integrativo a quello nazionale. Raccomanderò di considerare la specificità degli alberghi valdostani. Caratteristiche edili che non possono essere ignorate. Le nostre strutture alberghiere – specifica il presidente ADAVA – sono, nella quasi totalità, realizzate in pietra e legno e, quindi, molto più difficili da sottoporre alla sanificazione. Passaggio fondamentale che, al contrario, risulta immediato e meno complicato negli alberghi costruiti con altri materiali”.
Sottopone all’attenzione degli amministratori regionali l’urgenza di “personalizzare le nostre esigenze ai decreti statali”.
Fino al 4 maggio non è possibile prevedere nulla. Tanto meno decidere. Le scelte le detterà il Premier Conte. Alla riapertura non può che seguire un tavolo di confronto tra albergatori e ‘vertici’ della Regione. “Il nostro settore – ricorda – è una delle ‘colonne’ portanti dell’economia locale. Chiediamo di essere ascoltati e, soprattutto, rivendichiamo il rispetto delle nostre aspettative. Gli albergatori valdostani sono pronti ad accogliere i turisti. La stagione estiva deve ripartire con i crismi della sicurezza e della chiarezza di gestione”, chiude Filippo Gérard.
